Non c’è Signore su questa terra:
per non vedere disumane offese,
atrocità e diaboliche torture.
In un paese mostruoso è un dio mostruoso –
sovrano degli orridi, principe di folle
malvagità – altra gioia non conosce
che questa: ogni cosa distruggere
e annientare, abbassare poco a poco
il cielo, così che il mondo
rimanga senza cielo. Patria di pazzi
torturatori torturati. Il Signore Iddio – è morto.
Verso di sé è il cammino. La perduta terra
nel sogno luminoso risplendeva,
intorno a te s’ersero l’ombre.
E tu – sia tu vecchio o neonato –
nel cerchio ti sei perso d’anni andati,
ove lo scordato mondo gettò uno sguardo –
senza riconoscere. Moglie e fi glio,
eccoli, ma l’onore sbarra la strada.
Con cautela, impercettibile, di sbieco
ti sei avvicinato a te. Hai temuto
d’infrangere un sogno tremolante.
S’ersero l’ombre le più intime –
e nell’abisso del mattino cadesti greve.
Dorme lo specchio. Vi dorme una candela,
come una farfalla piatta, come acanto.
Nell’acanto il tuo dolore – un diamante.
Accecante è l’occhio della disperazione.
Alzati. Lascia la polvere sullo specchio –
è tutto – le tue paure, paure, paure...
Tradotto da Alessandro Achilli
Fonte / Source / Джерело :
Alessandro Achilli, Il cammino interiore nel ciclo Palimpsesty di Vasyl’ Stus
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P.S.
Première mention du poète oukraïnien dans la presse française : Le Monde, 24.10. 1980.
Aujourd'hui, quarante ans plus tard, la Bibliothèque Nationale de France ignore toujours que Vassyl Stous a été assassiné en 1985 dans un camp de concentration soviétique ("un paese mostruoso").
Il n’y a pas de Dieu sur cette terre :
RépondreSupprimerIl n’a pas supporté – Il s’est enfui
pour ne pas voir les injustices inhumaines,
les tortures diaboliques, les vilenies.
Dans le pays vicieux il y a un dieu vicieux –
seigneur des revenants et maître de la fureur enragée –
il ne connaît pas de joie, à part cette joie unique :
tout détruire et mutiler,
et abaisser peu à peu
les cieux vers la terre,
pour que le monde devienne privé de cieux.
Patrie pour les déments : bourreaux-victimes.
L'Bon Dieu est mort.
Traduction française d'Alice Kessoss